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X Factor Albania: vincerà un italiano?

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«Buongiorno amici, Mirdita miq!». Questo è lo stato Facebook di un ventiseienne di Monte Sant’Angelo, nelle montagne del Gargano, che così si presenta: «Gli albanesi vengono in Italia e gli italiani vanno in Albania. Io sono Matteo Brento, un cantante pugliese. Da gennaio sono un concorrente ufficiale di X Factor Albania 4».

Da 25 anni, dal crollo della dittatura comunista, la televisione è stata una chiave della relazione tra Italia e Albania; negli anni Novanta, ascoltando la Rai, molti albanesi hanno imparato la lingua, fantasticato sull’immagine dell’Italia trasmessa via etere e sognato “Lamerica” oltre l’Adriatico. Negli ultimi anni, noti personaggi italiani hanno iniziato ad emigrare nella Terra delle Aquile. Per esempio, dov’è finito Alessio Vinci, l’ex conduttore di Matrix, dopo Cnn e Mediaset? Da metà 2013 si è trasferito a Tirana, dove è direttore editoriale di Agon Channel, spesso accusato di aver copiato i format italiani: la televisione, di proprietà del romano Francesco Becchetti, all’epoca trasmetteva solo in albanese, ma ora, delocalizzando star italiane in cerca di rilancio (Simona Ventura, Antonio Caprarica, Pupo, Sabina Ferilli, Maddalena Corvaglia), si appresta ad andare in onda anche con un canale italiano sul digitale terrestre.

Il Galà di presentazione, organizzato al The Mall di Milano il 26 novembre, aveva Massimo Ghini come padrino e Nicole Kidman ospite d’onore. Ma se Agon Channel mira ora al pubblico italiano, ad “X Factor 4”, in onda da gennaio su Klan Tv, si parlerà solo albanese e sarà rivolto ai telespettatori locali. I concorrenti italiani del talent show albanese sono ben 3 su 16, mentre nella precedente edizione la pugliese Sarah Memmola si è classificata terza. «Al precasting – racconta Matteo Brento – noi italiani eravamo una settantina, a cui vanno poi sommati gli albanesi in Italia da anni che hanno tentato la candidatura». Lui è passato cantando “Insieme a te sto bene” di Lucio Battisti. Racconta a La Città Nuova: «È iniziato quasi per scherzo. Un’amica albanese che da anni vive a Monte Sant’Angelo, al ritorno dalle vacanze di Natale in Albania, mi ha proposto di mandare la candidatura. Mi son detto: “Tentiamo!”». “La vita dove va”, cantava anni fa in italiano l’albanese Anna Oxa… «A maggio – continua Matteo – sono stato ricontattato e il giorno stesso in cui ho preso l’aereo, ho fatto il primo provino».

Il “po” (sì, in albanese) dei giudici è arrivato dopo quattro selezioni. A gennaio si partirà con il Live show, la sua coach sarà Nora Istrefi, nota popstar del Kosovo, mentre il romano Manuel Moscati e la cosentina Ylenia Iorio saranno allenati da Alban Skënderaj, uno dei cantanti albanesi più famosi del momento, con un’adolescenza trascorsa a Pistoia dove la sua famiglia vive tuttora (nel 2013, gli albanesi residenti regolarmente in Italia erano 465mila). Vedremo se, dopo che nel maggio 2013 l’albanese Elhaida Dani ha vinto “The voice of Italy”, sarà un italiano a sbancare X Factor Albania 4. «Sarà possibile votare con il televoto anche dall’Italia», si porta avanti Matteo.

Lui ora si trova ancora a Monte Sant’Angelo, ma sta preparando le valige. Racconta il suo primo impatto con l’Albania: «Non la conoscevo, ma mi attirava perché la mia amica me ne parlava sempre, specie per le spiagge bellissime, per la vicinanza – se il cielo è limpido, dalle spiagge albanesi si vede la Puglia – e per la storia comune che ha avuto con la mia regione con gli sbarchi degli anni Novanta». Arrivato a Tirana, l’impatto è stato un pugno a tanti pregiudizi: «È una città molto più sviluppata rispetto all’immaginario comune, anche grazie al lavoro di tanti emigrati in Italia. Quello che più mi ha colpito è la simpatia con cui gli albanesi circondano gli italiani, non ti fa sentire in un paese straniero». Nella capitale, Matteo ha incontrato tanti connazionali. Del resto, secondo il ministro albanese Erion Veliaj, sono 19mila gli italiani che hanno un permesso di soggiorno per stare in Albania: imprenditori, rappresentanti diplomatici, religiosi, ma soprattutto lavoratori con un contratto dipendente (15-16mila) e studenti dei corsi di medicina all’Università Nostra Signora del Buon Consiglio (lezioni in italiano, titolo riconosciuto nel Belpaese, maggiori possibilità di superare i test d’ingresso).

«Comunque – spiega Matteo – dovrò imparare l’albanese, una lingua bella ma difficilissima. La conduttrice e i giudici parlano italiano, ma credo che mi proporranno anche brani in albanese…». Lui nel frattempo sta memorizzando le frasi essenziali dalla sua amica di Monte Sant’Angelo. Comunque andrà, «è un sogno che si avvera» per questo ragazzo che canta da sempre e ha usato la musica per prendere sicurezza in se stesso. «La prima esibizione pubblica – racconta – è stata alla mia Prima Comunione, quando per la prima volta mi dissero che ero intonato. La timidezza mi bloccava, finché quattro anni fa ho iniziato a studiare canto, a fare le prime serate e i primi concorsi. Mi capita di cantare di tutto, italiano e inglese (finora…), ma direi che ho soprattutto una vena rock».


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